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Le apnee ostruttive del sonno negli anziani

È vero che con l’avanzare dell’età si comincia a russare? Per alcune persone, in effetti, è così; ciò non toglie, tuttavia, che il fenomeno debba essere trascurato o associato semplicemente a un disturbo tipico degli anziani.

Al contrario, russare potrebbe costituire un serio campanello d’allarme per la presenza di un problema molto più grave: le apnee ostruttive del sonno.

COSA SONO LE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO E PERCHÉ POSSONO ESSERE PERICOLOSE PER GLI ANZIANI

Le apnee ostruttive del sonno possono avere origine da una molteplicità di cause: dall’obesità a disfunzioni anatomiche, fino alla presenza di malattie cardiovascolari. La manifestazione avviene attraverso un’interruzione della respirazione durante il riposo, di cui uno dei sintomi può essere, appunto, il russare. Le apnee ostruttive del sonno colpiscono donne, uomini e perfino ragazzi di tutte le età, ma secondo le statistiche sono più frequenti negli anziani, visto che con il tempo si verificano graduali modifiche anatomiche a livello del palato molle e della faringe. 

Questo disturbo provoca uno scarso afflusso di ossigeno al cervello, con conseguenze che – soprattutto negli anziani – possono essere anche molto gravi, passando da un aumento delle probabilità di addormentarsi alla guida (un sonno disturbato, infatti, causa stanchezza e sonnolenza diurna) all’insorgenza o all’aggravamento di malattie cardiovascolari, fino alla possibilità di sviluppare una forma di demenza senile.

ANZIANI E DEMENZA SENILE: COME LE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO POSSONO INFLUENZARE LA QUALITÀ DELLA VITA

Una recente ricerca condotta in Australia, che ha coinvolto un campione di volontari tra i 51 e gli 88 anni*, ha aperto la strada per gli studi futuri in merito a un collegamento tra disturbi del sonno e demenza senile. I partecipanti – già allertati dal proprio medico di base per aver manifestato sintomi legati alla perdita di memoria e ai disturbi dell’umore – sono stati sottoposti a esami specifici, che hanno evidenziato una ridotta affluenza di ossigeno durante il sonno, proprio come accade alle persone che soffrono di apnee ostruttive.

Non solo: nei pazienti, infatti, è stata rilevata anche una riduzione dello spessore dei lobi temporali del cervello, che hanno un ruolo determinante per la corretta funzionalità della memoria. Per questo, come raccomandano anche i neuropsicologi dell’Università di Sidney che hanno condotto la ricerca, l’ideale sarebbe sottoporre le persone anziane a uno screening dedicato che consenta di individuare in tempo la presenza di apnee ostruttive del sonno e contrastarle efficacemente.

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