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In questa sezione informiamo i nostri lettori, raccontiamo loro interessanti curiosità e condividiamo le novità che riguardano la nostra azienda.

Cosa succede se le apnee ostruttive del sonno non vengono trattate

Le OSAS – acronimo di apnee ostruttive del sonno – sono un disturbo molto frequente: secondo le stime, infatti, ne soffrono il 4% degli uomini e il 2% delle donne di età compresa tra i 30 e i 60 anni, anche se nell’80% dei casi non vengono diagnosticate.

Un problema, quello della mancata diagnosi delle OSAS, che ha ripercussioni molto gravi sull’intera società: basti pensare infatti che il 22% degli incidenti stradali è causata da colpi di sonno e stanchezza diurna (una delle conseguenze più evidenti delle apnee ostruttive) e che chi soffre di questo disturbo ha il 2,5% di probabilità in più di incorrere in incidenti sul lavoro.

LE CONSEGUENZE DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO A LIVELLO DI SALUTE

Le OSAS, se non diagnosticate e adeguatamente trattate, possono causare diversi problemi sul piano della salute. A cominciare dal sistema cardiovascolare, il primo a essere gravemente danneggiato da questo disturbo che, diminuendo l’afflusso di ossigeno, agisce direttamente sul ritmo della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. Il fenomeno non riguarda soltanto le ore notturne – ossia l’arco di tempo in cui si verificano le apnee – ma si manifesta anche durante il giorno, in molti casi determinando la presenza di un’ipertensione farmaco-resistente. La variazione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, a propria volta, rappresentano seri fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari, soprattutto laddove queste sono associate ad altri disturbi, quali per esempio l’obesità. Da non dimenticare che, più avanza l’età del paziente che soffre di apnee ostruttive, più aumentano i rischi.

APNEE NOTTURNE E PROBLEMI QUOTIDIANI

La mancata diagnosi (e cura) delle OSAS può comportare numerosi problemi anche nella vita quotidiana. In quanto interruzioni del sonno, le apnee ostruttive non consentono un adeguato riposo notturno, il che ha importanti ripercussioni sulle attività giornaliere. Chi soffre di OSAS, infatti, spesso manifesta disturbi dell’umore, scarsa capacità di concentrazione, stanchezza, sonnolenza e cefalea. Tutti disturbi che non solo possono causare incidenti, dimenticanze e incomprensioni, ma anche condurre il paziente – in particolare se anziano – verso un progressivo logorio dei legami sociali, il quale, a propria volta, può sfociare in auto-isolamento e depressione. 

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