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Gli stadi delle piaghe da decubito

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Le piaghe da decubito rappresentano una delle criticità più serie per i pazienti allettati. Il disturbo si sviluppa gradualmente, peggiorando via via che la permanenza a letto prosegue e, se non si intraprendono le giuste cure, può causare danni molto gravi. 

Ma quali sono gli stadi delle piaghe da decubito? 

Stadi delle piaghe da decubito

Stadio I: eritema non sbiancabile

Lo sviluppo delle piaghe da decubito in stadi è un processo che determina un dolore crescente nel paziente. 

Il primo stadio è caratterizzato da un eritema non sbiancabile, che appare solitamente in corrispondenza di una sporgenza ossea e che può essere più caldo o più freddo dell’area circostante, così come doloroso, solido o morbido. 

È importante sottolineare che questo primo stadio delle piaghe da decubito può essere rilevato più difficilmente nelle persone con la pelle di tonalità più scura.

Stadio II: perdita cutanea a spessore parziale

In questo secondo stadio, la piaga da decubito si presenta come un’ulcera superficiale, che può essere lucida o secca ma in cui in ogni caso il tessuto non è devitalizzato.

Stadio III: perdita cutanea a spessore totale

Piaghe da decubito: gli stadi corrispondono a un graduale peggioramento del disturbo, che diventa via via più invalidante. 

Al terzo stadio si verifica una perdita del tessuto a spessore totale; in questa fase può essere visibile il grasso sottocutaneo, sebbene ossa, tendini e muscoli non siano ancora esposti. 

La gravità delle piaghe da decubito al terzo stadio dipende comunque dalla posizione in cui si presentano: in punti come orecchie, ponte del naso, malleoli e occipiti, dove non è presente tessuto sottocutaneo, le ulcere possono essere anche poco profonde; al contrario, nelle zone in cui è presente una maggiore adiposità, le piaghe da decubito al terzo stadio possono essere profonde e dolorose.  

Stadio IV: perdita del tessuto a spessore totale

La gravità delle ulcere da decubito prosegue allo stadio IV, fase in cui si verifica una perdita di tessuto a spessore totale. A questo stadio, ossa, tendini e muscoli sono esposti e può esserci tessuto devitalizzato in alcuni punti della ferita. 

Anche in questo caso, il punto in cui si sviluppano le ulcere può fare la differenza in relazione alla loro gravità: laddove c’è poco tessuto sottocutaneo, le piaghe possono essere poco profonde, ma possono comunque estendersi a muscoli e tendini favorendo l’osteomielite, una grave infezione dell’osso. 

Gli stadi delle piaghe da decubito e le ulcere non classificabili

Come abbiamo visto, gli stadi delle piaghe da decubito sono quattro; queste lesioni, tuttavia, si possono presentare anche sotto forma di perdita del tessuto a spessore totale, con la base coperta da tessuto devitalizzato, di tonalità variabile dal giallo al marrone. 

Se il tessuto devitalizzato non viene rimosso, non è possibile verificare la reale profondità della piaga che, di conseguenza, non può essere classificata in uno dei quattro stadi principali. 

Piaghe da decubito: stadi. Il sospetto danno profondo del tessuto

Anche in questo caso, non è possibile far rientrare l’ulcera in uno dei quattro stadi tipici delle piaghe da decubito. La lesione si presenta come un’area di colore viola o marrone ma con la cute intatta: è il tessuto molle sottostante, infatti, a essere danneggiato. Il punto può causare dolore ed essere più caldo o freddo rispetto all’area adiacente, così come maggiormente solido o pastoso. 

Il sospetto danno profondo del tessuto può essere diagnosticato con difficoltà nei pazienti con pelle scura e, anche mettendo in pratica i migliori trattamenti possibili, può evolvere rapidamente, con l’esposizione di altri strati di tessuto. 

Il trattamento delle piaghe da decubito negli stadi in cui si presentano è comunque indispensabile per tamponare il disturbo e non farlo degenerare troppo velocemente, con crescente dolore da parte del paziente. 

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