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Insufficienza respiratoria: definizione, cause e sintomi principali

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L’insufficienza respiratoria, per definizione, si presenta quando il sistema respiratorio non è in grado di sostenere un’adeguata ossigenazione del sangue e/o quando non riesce a espellere l’anidride carbonica all’esterno.

Si tratta, quindi, di un’alterazione degli scambi gassosi che non riesce ad assicurare livelli adeguati di ossigeno e anidride carbonica nel flusso sanguigno.

CLASSIFICAZIONE DI INSUFFICIENZA RESPIRATORIA E DEFINIZIONE

In ambito medico esistono due tipologie di insufficienza respiratoria:

  • l’insufficienza respiratoria ipossiemica, detta anche di tipo I o parziale, è la forma più comune, che si manifesta quando la concentrazione di ossigeno nel sangue è bassa. Di solito la si può osservare in presenza di alcune condizioni patologiche legate ai polmoni in fase iniziale e non acuta;

  • l’insufficienza respiratoria ipossiemica e ipercapnica è invece la forma più acuta e si manifesta quando i livelli di anidride carbonica nel sangue sono molto elevati. Questa forma prende anche il nome di insufficienza respiratoria di tipo II o totale, proprio per la sua maggiore gravità. L’anidride carbonica in questi casi rende acido il sangue, ossia altera il pH del sangue arterioso, con il rischio che si manifesti l’acidosi respiratoria, una vera e propria emergenza medica.

CAUSE E SINTOMI PRINCIPALI DELL’INSUFFICIENZA RESPIRATORIA

Solitamente l’insufficienza respiratoria di tipo II si riscontra in patologie toraco-polmonari a carattere ostruttivo, come forme gravi di asma, polmoniti, enfisema o broncopneumopatia cronica ostruttiva. Esistono anche forme a carattere restrittivo, tra cui fibrosi polmonare, obesità grave, malattie neuromuscolari e danni cerebrali.

Possiamo poi distinguere l’insufficienza respiratoria acuta, con insorgenza improvvisa, da quella cronica, quando invece compare progressivamente e si stabilizza o trasforma nel tempo.

Per capire se ci troviamo di fronte a un’insufficienza respiratoria, è importante prestare attenzione ai seguenti sintomi:

  • dispnea: detta anche “fame d’aria”, poiché si manifesta quando si percepisce una difficoltà respiratoria;

  • tachipnea: l’aumento incontrollato degli atti respiratori. Solitamente un adulto in buona salute emette circa 16 atti respiratori al minuto, mentre in situazione di tachipnea si può arrivare anche ai 40-60 al minuto;

  • tachicardia: l’aumento della frequenza cardiaca, ovvero dei battiti del cuore al minuto. Si parla di tachicardia quando la frequenza cardiaca supera i 100 battiti al minuto;

  • cianosi: la situazione in cui la pelle assume un colorito bluastro dovuto alla poca ossigenazione del sangue. Le parti del corpo dove si evidenzia maggiormente sono le labbra, le unghie, le mucose, gli zigomi e i lobi delle orecchie;

  • stato confusionale, iporeattività (ovvero un ridotto livello di risposta agli stimoli) o stato di sonnolenza e incoscienza.

INSUFFICIENZA RESPIRATORIA: ESAMI E DIAGNOSI

Per poter capire se si tratti o meno di insufficienza respiratoria è necessario sottoporsi a un’attenta valutazione medica che arriverà a una diagnosi anche grazie a una serie di esami e test da laboratorio, come:

  • emogasanalisi: un tipo di analisi che serve a determinare il livello di ossigeno e di anidride carbonica nel sangue;

  • emocromo: per valutare se esiste una concentrazione troppo bassa o, viceversa, troppo alta di globuli rossi nel sangue;

  • radiografie o TAC al torace: necessarie per verificare il tipo di patologia in corso e, quindi, la causa dell’insufficienza respiratoria;

  • spirometria: prove di funzionalità respiratoria per capire se si tratta di patologie di tipo ostruttivo o restrittivo;

  • elettrocardiogramma ed ecocardiogramma: per escludere cause di tipo cardiaco alla base dell’insufficienza respiratoria.

Per capire quale terapia seguire è importante che il medico individui la tipologia di insufficienza respiratoria e la patologia scatenante.

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